“Una piazza italiana”
Da un approccio interpretativo, operato attraverso gli strumenti dell’analisi urbana, è emersa una trama di relazioni, suggerimenti e suggestioni che hanno costituito la base per il principio insediativo, oltre che per specifiche soluzioni ai temi progettuali posti dall’Ente banditore.
Ai fini di una sistemazione organica del sistema di piazze il progetto ha optato per una soluzione di raccordo degli spazi tramite un percorso pedonale in lastre di alluminio microforato, caratterizzato da una soffusa luminescenza, affiancato da un sottile canale d’acqua, che seguendo l’orografia dell’invaso unisce materialmente il giardino pubblico al palazzo Fortunato, invitando alla passeggiata attraverso la cavea – piazza e gli spazi espositivi della parte centrale dell’intervento.
Il percorso dialoga con gli elementi dell’invaso attraverso variazioni di direzione della linea spezzata, accompagnate a tratti da ulivi ornamentali e impianti di filari a vigna, che in parte lo affiancano ed in parte si discostano o si intersecano, creando un contrappunto di varie direzioni possibili di camminamento, lasciando prevalere quella che è definita della memoria.
Il luogo centrale del nuovo sistema di spazi è pensato reinterpretando i segni dell’isolato preesistente: nei contorni e disegni delle pavimentazioni, negli attraversamenti del percorso della memoria, nella giacitura dei nuovi spazi espositivi e artistici, nel disegno della cavea – piazza, nella giacitura del podio di forma ellittica inscritto nell’originario ferro di cavallo del Teatro dei Combattenti ed infine nell’ideale riaffioramento di alcuni dei principali incroci murari della fabbrica preesistente, due dei quali, contornati dall’acqua, alludono a una sorta di ingresso alla cavea.