Piano di Recupero S. Agostino – zona III

Il Piano di Recupero di S. Agostino (C. Ajroldi, F. Cannone, F.C. De Simone, R. Ricci) si pone come espressione operativa dei contenuti del Piano Programma del Centro Storico di Palermo (G. Samonà, G. De Carlo, U. Di Cristina, A.M. Sciarra, 1979-81) da cui deriva direttamente declinandone i principi di base in termini di normativa urbanistica ed edilizia.
Il Piano di Recupero individua nella centralità diffusa, affidata ai percorsi pedonali ed ai servizi pubblici collegati, il principale strumento di rinascita della città antica, nel riconoscimento e nella valorizzazione delle sue qualità sedimentate nel tempo.
Strumento operativo di base è l’individuazione e descrizione delle unità edilizie, a ciascuna delle quali corrisponde una scheda di analisi e intervento, unità prevalentemente elencali nel caso specifico della zona III, salvo la presenza della Chiesa e Convento di S. Marco, dell’ex Chiesa del Crocifisso di Lucca e del Palazzo Russitano Lanza, tutti su via S. Agostino.
La struttura del Piano è pertanto organizzata sul riconoscimento e approfondimento dell’unità edilizia come unità minima d’intervento; la parte progettuale comprende tre distinti livelli: norme di carattere generale valide per tutte le unità edilizie; norme che regolano gli interventi ai sensi dell’art. 20 L. R. n. 71 del 1978; norme particolari, relative alle singole unità edilizie.
Nella strategia del Piano gli interventi – tipo richiesti dalla vigente normativa urbanistica vengono individuati nel recupero per residenza pubblica della sequenza elencale di unità edilizie tra c.le Scalilla e c.le Cataro, nell’asilo nido sul c.le Cataro, in parte previsto al piano terra di un nuovo intervento edilizio, e nella nuova biblioteca di quartiere sul c.le Scalilla, da realizzare in un’area occupata da macerie.